La Valle Intelvi è bellissima e noi tutti la amiamo, ma forse non tutti sanno come questo territorio sia nato e si sia trasformato nel tempo.
Potete trovare un approccio (divulgativo ma dettagliato) nel mio sito (www.lazzatim.net, sezione “Pubblicazioni”), dove indico anche la bibliografia per ulteriori approfondimenti. Per quanto riguarda invece l’evoluzione della vita nel territorio è indispensabile una visita al Museo dei Fossili di Scaria, dove Marco Abbiati ed Elisabetta Sangiorgi, con passione e competenza vi faranno “toccare con mano” le tappe di un lungo e affascinate tuffo nel passato più remoto. Qui voglio solo riassumere le principali fasi che hanno scandito la formazione geologica della Valle Intelvi.
Si tratta di eventi avvenuti in epoche completamente diverse e con meccanismi del tutto differenti, che non vanno confusi tra loro e che ho così raggruppato:
- 200 – 180 milioni di anni fa: formazione della roccia (Calcare di Moltrasio) di cui sono fatti tutti i monti intelvesi. Tale roccia nasce dalla sedimentazione di materiale calcareo avvenuta sul fondo di un golfo profondo dell’oceano (Tetide) che si insinuava tra i continenti allora tutti riuniti in un unico blocco (Pangea), durante il Giurassico Inferiore.
Tale roccia si presenta in strati regolari adatti a ricavarne ottimo materiale da costruzione.
- 30 – 20 milioni di anni fa: formazione della valle, con i suoi monti e avvallamenti, durante l’Orogenesi Alpina. In seguito al moto tettonico delle placche (iniziato 90 milioni di anni fa) e alla successiva collisione di quella africana (su cui si trovava l’Italia) con quella Europea, a partire da 40 milioni di anni fa le rocce si sono corrugate formando Alpi e Prealpi, compresa la nostra valle.
- Escavazione dei fondovalle: una volta formati i monti, i fondovalle vengono erosi da torrenti e fiumi, approfondendosi sempre di più. Il massimo dell’escavazione si è avuto tra 6 e 5 milioni di anni fa, quando (a causa della “momentanea” chiusura dello stretto di Gibilterra e conseguente prosciugamento del Mediterraneo) il dislivello dei corsi d’acqua era enormemente aumentato. In questo periodo si sono formati gli orridi e anche il primitivo bacino del lago di Como, poi rimodellato dalle future glaciazioni.
- 1,8 milioni – 11 mila anni fa: le glaciazioni. Durante l’ultima era glaciale il nostro territorio è stato interessato da più di dieci glaciazioni, intervallate da periodi interglaciali. Quando i ghiacci avanzavano, si spingevano fin verso la Brianza e nella nostra valle emergevano solo le cime più alte, oltre i 1200 m circa. L’ultima avanzata glaciale (Glaciazione di Cantù) ha avuto il suo culmine circa 20 mila anni fa e ha terminato il suo ritiro intorno a 11 mila anni fa. I ghiacciai, procedendo come ruspe, hanno rimodellato parte della valle e, ritirandosi, vi hanno lasciato vasti depositi glaciali, come le morene (dalla tipica forma a “schiena di balena”), ricche di massi erratici: tutti i massi o ciottoli fatti di rocce cristalline (tipiche delle Alpi) sono stati portati in valle dai ghiacciai.
In seguito l’erosine e anche l’uomo hanno contribuito a modificare il nostro territorio, che comunque dopo l’ultima glaciazione appariva ormai in buona parte delineato.
Marco Lazzati